Giornalismo di Moda: dalle fonti alla comunicazione

Riparte il Perfezionamento per esperti di comunicazione della moda organizzato a Roma Tre. La moda, come altri settori, è in fase di trasformazione ed è spesso soggetto a critiche e impietose disamine. Non sempre giustificate. Non sempre eque.

Il giornalismo ha un ruolo fondamentale nel proporre e trovare i giusti strumenti e argomenti di valorizzazione e di giusta analisi del settore.

Questo nuovo corso di perfezionamento ha il fine di formare in fatto di ecomoda e nuove sfide sia esperti giornalisti, sia giovani addetti in grado di far fronte alle insorgenti esigenze dei media che, narrativizzando l’abito, i suoi paesaggi e i suoi spazi concettuali, i suoi operai e operatori, inventori e creatori, indossatori e consumatori, possono decretarne oggi più che mai un felice successo o un monocromatico declino.

Per informazioni: https://www.uniroma3.it/wp-content/uploads/file_locked/2024/07/BANDO_POSTLAUREAM_AA-2024_2025_Perf_AF_F-1.pdf

In preparazione

I verbi “di moda” dell’italiano↗

I verbi “di moda” dell’italiano è il nuovo libro in uscita. Utile per apprendenti italiano L2, giovani che si avviano ad affrontare un periodo di formazione in questo campo, ma anche agli addetti che abbiano bisogno di tradurre in inglese un termine tecnico. Con una serie di riflessioni generali sulle differenze tra italiano e inglese, sulle fasi di ideazione, realizzazione e commercializzazione di capi di abbigliamento e accessori, note etimologiche e informazioni sulle varietà di tessitura e manifattura, il testo oltre ad essere un prontuario di rapida consultazione, offre lo spunto per dare un respiro storico e culturale al quotidiano farsi e disfarsi del discorso intorno all’abito.

Aggiornamento

Nei giorni scorsi abbiamo partecipato all’incontro di Parma-Teatro Due sul Volgare illustre e al Convegno della Silfi svoltosi a Torino. Titoli delle relazioni: La lingua della moda e La scrittura di Rosita Levi Pitzesky o dell’Artusi dimenticata della moda italiana: un esperimento sulla leggibilità.

Letture di Giornali e Oltre

Metti il furbo in prima pagina

Siamo certo sconcertati, ma anche indignati. La differenza è in un dettaglio, ma si sa, per chi si occupa di bazzecole come didascalie e titoli, brevetti e ricette di cucina, slogan pubblicitari e comunicati stampa, insomma breviloquenza, i dettagli sono molto, ma di molto, importanti.

E’ la questione di Lewin Kurt a spiegare il motivo. Se fai una passeggiata nel bosco per divertimento, guardi l’insieme del paesaggio, un po’ come se si trattasse di un quadro impressionista. A macchie di colori. Se nel bosco ci sei per nasconderti, durante una guerra o perché ti inseguono degli assassini, allora, che essi abbiano una ideologia “buona” o “non buona” a seconda delle tue scelte politiche o lavorative, perché ciò che conta è salvare la pelle da banditi e nemici che ammettono di uccidere un loro simile per un qualunque motivo (che non sia la difesa di sé stessi o altri), allora ciò che conta è il dettaglio. Un cespuglio, un masso, un albero con foglie o senza foglie, il colore stesso dell’erba, delle felci, la tonalità del loro verde (dal verde cipresso al verde limone, dal verde olio al verde cobalto, verde acqua o verde lago), dei fiori (rosso pomodoro o rosso ciliegia, fucsia o corallo), dei rami, di un tronco, ogni minimo dettaglio può rappresentare per te vita o morte e, dunque, diventa l’intero paesaggio, l’unico.

Allora da concerto, intrecciato armonicamente in suoni e decisioni, si arriva alla confusio non solo linguarum, ma anche di pensiero e d’intenti. Allo sconcerto, per l’appunto, come in una orchestra in cui ognuno suona per sé.

Indignati è diverso. Sdegnati, è diverso. Si prova tutti una identica sensazione di fastidio, di disapprovazione, per tutto ciò che non è meritevole neanche di essere citato. E lo sdegno o indignazione  ( anche qui sono dettagli, ma per chi condanna gli assassini fa differenza) non è per i contenuti in sé. Sono idee inammissibili, ma il grave è che sono state messe on line apposta, con un preciso intento di procurarsi una immotivata visibilità.

Il problema è che oggi per conquistarsi un titolo di tg e prime pagine di giornali, si arriva a dire le cose più assurde e provocatorie e il brutto è che i media ti seguono. Non dovrebbero farlo. La vera pena , per chi si agita in questo modo, in cerca di un consenso nel dissenso a tutti i costi, è la totale indifferenza, il totale disinteresse.

In corso di stampa: Per fiocco e per segno

Indice

0.Premessa

1. Il fiocco tra definizioni e istruzioni

1.1.Come si fa un fiocco 

1.1.Materiali,  fasi  e movimenti

1.2.Tipi e modelli

1.3.Le funzioni:  dallo spazio geometrico a quelli simbolici 

2. Un fiocco è per sempre

2.1. Alla ricerca della origine perduta

2.2. Come leggere la storia iconografica

2.3. Il prototipo esiste in natura o forse no: tra nodi di bambù e quadrifogli  

3. Il filo del discorso  

3.1. Infiocchetate e non: prose, poesie e didascalie

3.2. Trapuntati nei romanzi contemporanei

3.3. Sostituenti, pseudo e grammatica del fiocco italiano e oltre

4. Fiocchi e lingue

4.1. Un microsistema da studiare

4.2. Le caselle mancanti

4.3. La cognomastica e la polisemia

4.4. Dai fiocchi di neve a quelli di avena: mappe concettuali, modi di dire e  retorica 

La pace non sopporta il plurale

Pace si può dire in tanti modi : pax,paz, paix, peace paqen, mir, eiréne, pyenghwa, hépíng, heiwa, amani, fred, pacon, kapayapaan, bariς, salam, shaanti, shalom, bakea, … ukuthula… che in zulu è lo stesso che silenzio, anche se il silenzio non sempre è pace. In alcuni casi è il saluto per eccellenza, in altri è l’andamanto calmo e lento. Quel che è certo che in nessuna lingua esiste il plurale di questa parola e il motivo è tanto semplice quanto evidente.

La pace, al contrario della guerra, non sopporta il plurale. La pace è uno stato dell’animo, dei singoli, come dei popoli. Le guerre sono solo azioni e atti concreti.

Che la si difenda o la si violi, che la si consolidi o la si rompa, che la si stipuli o la si contratti, la pace resta sempre una ed unica situazione di accordo, concordia e armonia. Si può mettere il cuore o l’anima in pace, anche in quei posti in cui non c’è mai pace; si può essere in pace con sé stessi e si può bere un caffè in santa pace, magari con buona pace di tutti. 

Le guerre, invece, sono plurime. Ce ne sono di terrestri e navali, aeree e stellari; d’indipendenza e di liberazione, chimiche, elettroniche e batteriologiche; ci sono le guerre lampo e quelle di logoramento e di posizione; le guerre dei prezzi, economiche e commerciali…La pace è un concetto e un bene primario come l’acqua, la terra e l’aria. I modi e le strategie per lottare e litigare sono sue idee accessorie e così, in tutte le lingue del mondo.

La pace è singolare perché è una bella singolare invenzione.

Le azioni ostili e d’attacco non sono di certo grandi trovate e neppure di rara e difficile reperibilità.  Anzi, tutt’altro. Quanto tempo è necessario per far crollare torri e palazzi? Quanti minuti per far precipitare un aereo su migliaia di persone e ucciderle e bruciarle vive?

Quanto? Piani e piani di scrivanie, sedie, sgabelli, … di tazze, bicchieri, piccoli thermos per il caffè; strati  e strati di lettere, stampanti e mouse… Sono piani e piani di sentimenti, paure, timidezze…

Erano piani e piani di zerbini, tappeti, cuscini, …erano strati su strati di pace.

Linguistica e giornalismo e Linguistica media e pubblicità: inizio corsi 2020

Tenendo conto del decreto n. 405 del 04/03/2020 sulle disposizioni governative impartite in relazione all’emergenza coronavirus  e della relativa  circolare Rettorale, è posticipato  l’avvio del corso di

Linguistica media e pubblicità (aula 16 dalle 08.00 alle 10.00  di ogni lunedì e mercoledì fino a metà maggio)   e così  l’inizio del corso di

Linguistica e giornalismo (martedì dalle 08.00 alle 11.00, aula 16 fino a metà maggio)

 

 

Linguistica e Comunicazione 2020 Tabella di marcia del terzo appello Prova orale 21 e 24 Febbraio

Considerato che è stata estratta la Lettera F, gli esami orali di Linguistica e Comunicazione del 3° appello si svolgeranno secondo il seguente ordine:

Gli studenti il cui cognome comincia con le lettere F-P sono convocati nella mattinata e quelli il cui cognome è compreso tra R-A nel pomeriggio, in base al seguente orario:

F- I        Venerdì  ore 09.00

L-ME    Venerdì ore 10.00

MO-P   Venerdì  ore 11.00

R-V       Venerdì ore 13.00

Z-A      Venerdì ore 15.00

Gli studenti il cui cognome comincia con le lettere B-D sono convocati lunedì secondo il seguente orario: 

B          Lunedì ore .09.00

CA-CI   Lunedì ore 1100

CO- D  Lunedì ore 13.00

Per gli esami dei corsi di laurea magistrali, l’appuntamento è sempre per le 14.00 di venerdì. 

 

 

Linguistica e Comunicazione: primo appello esami 2020

Si comunica che  domani 24 gennaio si svolgeranno gli esami scritti e si farà la relativa correzione.  Gli esami orali si svolgeranno nello studio della prof.ssa 3 piano,  secondo la seguente tabella  di marcia:
Lunedì 27 gennaio ore 10.00 A-B*
Lunedì  27 gennaio ore 12.00 C-D
Lunedì 27 gennaio ore 15.00  F-M
Martedì  28 gennaio ore 14.00  O-V
Esami di Linguistica e giornalismo  e Lingue M4edia e Pubblicità
si svolgeranno  sempre Lunedì ore 13.00.

La news è stata pubblicta nel vecchio sito del dipartimento. Il nuovo non funziona oggi.

*Gli studenti il cui cognome cominica con le lettere A-B, C-D, ecc.

Linguistica e Comunicazione 2019-20: materiali per le tesine

Si pubblicano qui alcuni (moda e sport)  degli articoli che dovranno fungere da termini di confronto  per la riflessione di ogni gruppo sulle forme più o meno “leggibili”  delle varietà di  giornalese. Le relative istruzioni vi indicano  gli otto passi principali da compiere per arrivare a svolgere un’analisi della veste linguistica del testo e del suo termine di cfr.

Si ricorda che l’analisi potrà essere svolta su singoli aspetti o su singoli settori. Il nome del gruppo dovrà  essere, ovviamente,  pertinente all’uno o all’altro elemento. Ciascuno dei  membri di uno stesso gruppo, dovrà fare una prorpia analisi comparativa .